Toscana - Lucca - Stazzema
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Alcuni cenni sul comune di Stazzema
Stazzèma (IPA: /sta?'?ema/) è un comune italiano sparso (la sede comunale è sita nella frazione di Pontestazzemese) di 2 996 abitanti della provincia di Lucca. Il comune di Stazzema fa parte dell'Alta Versilia, di cui è l'unico ad essere completamente montano. Il comune di Stazzema è composto da diciassette frazioni montane, la più popolosa delle quali, Retignano, conta circa 380 abitanti.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio di questo comune si estende interamente ad altitudini collinari e montane, trovandosi infatti nelle Alpi Apuane. Ha un'altitudine minima di 107 m s.l.m. e un'altitudine massima di 1.858 m s.l.m. del Monte Pania della Croce.
Il territorio è assai scosceso e rende molto difficile la sua urbanizzazione, difatti è quasi completamente boscoso e roccioso sulle cime di alcune montagne come la Pania e il Corchia. Non vi sono grandi campi coltivati ma soltanto alcuni orti di piccole e medie dimensioni che circondano le frazioni. Nella zona di Arni - Campagrina vi sono ancora alcuni pascoli degli antichi alpeggi. Qui nascono numerose sorgenti e scorrono diversi ruscelli e torrenti che confluiscono tutti nel torrente Vezza che nasce nell'antico paese di Mulina, che causò la disastrosa alluvione del 19 giugno 1996.
Nel territorio comunale, nella frazione Palagnana, si trova la stazione termo pluviometrica più antica del territorio montano delle Alpi Apuane, aperta nel 1876.
La toponomastica della zona ricorda i giacimenti minerari noti fin dall'antichità. Il paese di Gallena prende il nome dalla galena argentifera estratta in zona. Due località sono chiamate “argentiera”: a Sant'Anna e vicino a Ruosina di Seravezza. Nel territorio del comune di Stazzema si trovano anche le località di Calcaferro e di Buca della Vena dove veniva estratto il minerale di ferro.
Clima
Il clima è montano ma risente dell'influenza mitigatrice del vicino Mar Ligure con inverni talvolta nevosi ed estati fresche e piovose visto che le Alpi Apuane sono uno dei luoghi più piovosi d'Italia.
Le campane
È stato verificato che nel comune è presente un concerto di tre campane, fuse nel 1500; questo fa sì che questo concerto sia il più antico di tutta la Versilia e anche di tutta la Garfagnana. Queste campane sono della Pieve di Santa Maria Assunta di Stazzema.
Storia
Il territorio stazzemese fu abitato fin dall'età del ferro e poi dagli etruschi, come testimoniano dei ritrovamenti di sepolture preromane. Il primo accenno di queste popolazioni si ha attorno all'800 a.C., nella Versilia antica, la cosiddetta "Wasser" con più precisione a Stazzema, al tempo "Stathieme". Fu abitato poi dai Liguri Apuani.
Sant'Anna è tristemente famosa per l'Eccidio di Sant'Anna di Stazzema, strage nazista avvenuta il 12 agosto 1944. Ci furono 560 vittime tra santannini, versiliesi e persone che provenivano da diverse parti d'Italia, che si trovavano lì perché venuti in villeggiatura o che si erano rifugiati lì come in altre frazioni montane per sfuggire ai tedeschi.
Onorificenze
Stazzema è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita della medaglia d'oro al valor militare il 28 febbraio 1970 per i sacrifici delle sue popolazioni (attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale) e anche per il valoroso aiuto del parroco don Fiore Menguzzo (Medaglia d'oro al valor civile) che si è tristemente sacrificato per salvare l'intera popolazione di Mulina e del parroco don Innocenzo Lazzeri (Medaglia d'oro al valor civile), che a sua volta si è voluto sacrificare per il popolo di Sant'Anna:
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor militare
«Vittima d'orrori dell'occupazione nazista, insigne per tributo di sofferenza, fra i Comuni della Regione, riassume, nella strage di 560 fra i suoi cittadini e "rifugiati" di S. Anna, il partigiano valor militare e il sacrificio di sangue della gente di Versilia, che, in venti mesi d'asperrima resistenza all'oppressore, trasse alla guerra di liberazione il fiore dei suoi figli, donando alle patrie libertà la generosa dedizione di 2500 partigiani e patrioti, il sacrificio di 200 feriti e invalidi, la vita di 118 caduti in armi, l'olocausto di 850 trucidati. Tanta virtù di popolo assurge a luminosa dignità di simbolo, nobile sintesi di valore e martirio di tutta la Versilia, a perenne ricordo e monito. Versilia, settembre 1943 - aprile 1945»
— 28 febbraio 1970