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Alcuni cenni sul comune di Empoli
Empoli è un comune italiano di 49.048 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana. È il capoluogo dell'Unione dei comuni dell'empolese valdelsa, di cui fa parte insieme ai comuni di Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Fucecchio, Gambassi Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci.
Geografia fisica
Territorio
«Attraversammo fra le altre una bellissima Terra nominata Empoli. Il suono di questa voce ha non so che d'antico. Il suono piacevolissimo.»
Il centro di Empoli si trova nella pianura del Valdarno inferiore già bonificata al tempo dei Romani. Il territorio comunale è delimitato a nord dall'Arno e ad ovest dal fiume Elsa. Il territorio allontanandosi da questi corsi d'acqua diventa collinare con il tipico paesaggio agricolo della Toscana.
Classificazione sismica: zona 3s (sismicità media), Ordinanza PCM 3519 del 28/04/2006 e D.G.R. nº 431/2006
Origini del nome
Le prime tracce del nome Empoli si hanno agli inizi dell'VIII secolo con un castello denominato Empolum (o Empolis) che si trova nella parte della città chiamata Empoli Vecchio. La città, fondata intorno alla Pieve di Sant'Andrea e al castello sopracitato nel XII secolo, è citata in alcuni documenti come Imporis o Emporium, il che ha fatto pensare a un'origine comune a emporio. Tuttavia l'ipotesi appare debole, come già notava Dante Olivieri, preferendo un accostamento a Empulum, insediamento nelle campagne di Tivoli, nel Lazio.[8] Giovanni Alessio propose invece l'accostamento al latino limpidus ("chiaro"), da confrontare con aqua de Lempoli di area meridionale e con il lucchese lémpore.[9] Tuttavia l'etimologia più probabile è quella proposta da Silvio Pieri, ovvero una derivazione da un nome personale germanico Impo, con un suffisso vezzeggiativo. Più recentemente Maria Giovanna Arcamone ha ripreso l'ipotesi di Pieri, stabilendo una derivazione dal nome germanico *Empo- (probabilmente un ipocoristico) con un suffisso -ulus di cui non è ben chiaro se facesse parte dell'antroponimo stesso o sia stato aggiunto al momento della formazione del toponimo Empoli. Non è da escludere che Empoli possa derivare anche da in Portu (con l'aggiunta di un suffisso), come compare nella Tavola Peutingeriana.
Storia
Dal recupero di manufatti litici in alcune zone del territorio comunale di Empoli, si deduce che ci sia stata una frequentazione umana già nel Paleolitico Medio e Paleolitico Superiore.
Attestata anche la presenza stabile etrusca grazie al recupero di frammenti ceramici riferibili a questa cultura in varie zone del territorio comunale.
Gli scavi archeologici effettuati nel centro storico di Empoli hanno invece indicato che un centro abitato, razionalmente organizzato, era presente almeno dalla tarda età repubblicana romana (se non addirittura dal periodo ellenistico), fino al IV secolo d.C. e oltre (forse fino al VI secolo d.C.); l'alta produttività agricola della piana intorno a Empoli, a quel tempo organizzata da un'organica centuriazione, portò all'intensificarsi del commercio fluviale[15] oltre che sulla direttrice del Valdarno anche su quella della Valdelsa ragion per cui, tra la fine del I secolo d.C. e gli inizi del II secolo d.C. il centro romano divenne anche produttore ed esportatore di vino contenuto in anfore anch'esse prodotte in loco. (Anfora tipo Empoli/Ostia IV).
Ancora oggi in alcuni particolari della disposizione delle strade vicinali e dei fossi della zona si può riconoscere l'organizzazione della piana secondo centuriazioni riferibili ai Romani anche se una prima bonifica della zona di Empoli potrebbe risalire addirittura al periodo etrusco.
Nella Tavola Peutingeriana del IV secolo d.C., Empoli è indicata, con il nome In Portu, come porto fluviale lungo la via Quinctia che da Fiesole e Firenze portava a Pisa. Ad Empoli si incrociava anche la via Salaiola, che proveniva da Volterra ed era utilizzata per il trasporto del sale proveniente da quella città.
Dal secolo VIII d.C. andò costituendosi intorno al castello come cittadina. Divenne parte dei possedimenti dei conti Guidi nel 1119. Nel 1182 entrò a far parte dei domini del comune di Firenze. Nel 1260 il trionfo del partito ghibellino a Firenze e in Toscana grazie alla battaglia di Montaperti portò al famoso congresso di Empoli nel quale Farinata degli Uberti si oppose alla distruzione di Firenze e alla dispersione dei suoi abitanti nella piana di Empoli (Dante, inf, X).
Divenuta Empoli un'importante città fortificata già dal XIII secolo, fu ripetutamente attaccata negli anni intorno al 1315 da Castruccio Castracani che poté soltanto devastarne le campagne senza riuscire ad espugnarla. Solo nel 1530 la città cadde per un presunto tradimento interno/accordo col nemico dopo un lungo assedio da parte delle truppe imperiali spagnole di Carlo V. Le truppe imperiali però, grazie alla difesa organizzata da Francesco Ferrucci e guidata da Tinto da Battifolle, non erano state in grado di espugnare il castello ma l'allontanamento del primo verso Volterra e la morte del secondo durante un attacco spagnolo furono il drammatico prologo all'espugnazione e al seguente saccheggio che praticamente decise la sorte della Repubblica fiorentina. Questo avvenimento è immortalato nella affresco del pittore fiammingo Giovanni Stradano o Stradanus nella sala di Clemente VII in Palazzo della Signoria a Firenze.
Un altro avvenimento da segnalare nella storia di Empoli accade durante la seconda guerra mondiale. Tra 1943 e 1944 il corso del fiume Arno, e quindi anche l'area empolese, fu scenario del fronte italiano del conflitto dove si fronteggiavano gli Alleati (indiani, britannici, sudafricani e americani) in avanzata e i tedeschi in ritirata. Durante questi mesi la città subì un violento rastrellamento da parte dei nazisti. Il 24 luglio 1944[17] trenta persone vennero tolte alle loro famiglie e, di queste, 29 fucilate nella piazza che oggi porta il nome della strage (l'allora Piazza Ferrucci), solo Arturo Passerotti riuscì a scappare. Oltre a questi fatti, altri episodi, sempre nello stesso periodo, caratterizzarono la vita empolese di quel tempo. Infatti, l'otto marzo 1944, 597 persone, prelevate nel circondario empolese e in altre zone dell'Italia (precisamente 117 da Prato, 86 da Firenze, 100 da Torino, 105 da Milano, 50 da Empoli, 21 da Montelupo, 11 da Capraia e Limite, 6 da Cerreto Guidi, 6 da Vinci, 95 da altri comuni) vennero stipate nel famigerato TRASPORTO BESTIAME N° 32, partirono da Santa Maria Novella e giunsero a Mauthausen l'undici marzo dello stesso anno. Solo una decina di persone ritornarono a casa e oggi, in memoria di questi avvenimenti, molte scuole partecipano al "Percorso della Memoria", istituito dal Comune, che prevede per gli studenti di 13-16 anni di fare un pellegrinaggio ai campi di concentramento più significativi, quali Gusen, con cui, tra l'altro, Empoli è gemellata, Mauthausen, Harteim, Ebensee e la Risiera di San Sabba a Trieste. Tra i deportati al campo di Gusen c'era anche Carlo Castellani, preso al posto del padre, alla cui memoria è intestato lo stadio comunale.
Alle deportazione nazifasciste si aggiunsero le vittime dei bombardamenti americani. Domenica 26 dicembre 1943, trentasei bombardieri statunitensi decollati dalla base sarda di Decimomannu sganciarono più di 210 ordigni che causarono la morte di oltre cento civili, prevalentemente residenti nel quartiere di Cascine.
Stemma araldico
In data 17/12/1927 avviene la Decretazione di Empoli a Città, il titolo di “Città” fu comunicato al Podestà con lettera n. 6635 del 31/10/1927 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Consulta araldica – con la quale in data 23 ottobre 1927 il Capo del Governo aveva sottoposto alla firma Sovrana il Decreto con cui questo Comune era stato elevato a Città, invitando contestualmente ad espletare presso la detta Presidenza le pratiche necessarie per ottenere il riconoscimento dello stemma civico e la concessione di un Gonfalone.
Nella stessa decisione adottata dal Podestà a suo Verbale nº 169 del 17/12/1927 egli approvava di inoltrare la domanda al Capo del Governo, Presidente della Consulta araldica per ottenere il riconoscimento dello stemma civico e la concessione di un Gonfalone conformi ai bozzetti attualmente in uso dal Comune e di cui si riporta trascrizione estratta dallo predetto Verbale nº 169: "visti i bozzetti a colori riproducenti il Gonfalone e lo stemma del Comune, il quale ha nella parte superiore la facciata dell'antica Pieve, e nella parte inferiore i due stemmi di Monterappoli (una vite con grappoli piantata su 6 monticelli) e di Pontorme (un ponte a due archi fiancheggiato da una torretta merlata, con dall'altra parte l'immagine di S. Michele Arcangelo, patrono del Castello): quale stemma a 3 reparti ebbe origine in seguito al Rescritto di Pietro Leopoldo del 24 maggio 1774 che riunì Empoli, Monterappoli e Pontorme ed è sormontato dalla corona comitale, in quanto Empoli fu terra sotto la giurisdizione dei Conti Guidi".
Vi sono alcune differenze tra l'antico Sigillo della Lega di Empoli e quello approvato dalla riforma leopoldina in particolare riguardanti il comune di Pontorme: storicamente raffigurate l'antica loggia (non chiaro se del Bargello o della chiesa) con la torre merlata, mentre attualmente vi è il ponte a due archi (che poi divenne ad un'arcata esistito fino alla Seconda guerra mondiale).
Monumenti e luoghi di interesse
Il cuore della città si trova attorno a piazza Farinata degli Uberti (più comunemente chiamata, dai cittadini empolesi, Piazza dei Leoni, poiché la fontana al centro porta attorno dei leoni), dominata dalla facciata della Collegiata di S. Andrea, che si erge al culmine di un'ampia gradinata. Accanto sorge lo storico Palazzo Pretorio; di fronte, il Palazzo Ghibellino. Gli altri palazzi, molto antichi anch'essi, circondano la piazza con un porticato, disposizione abbastanza insolita nelle città o nelle piazze toscane. Sulla stessa piazza si affacciano anche il Museo di Paleontologia e il Circolo Arti Figurative.
In allestimento un Museo Archeologico ad opera della locale Associazione Archeologica Volontariato Mediovaldarno dove troveranno sistemazione i numerosi reperti restaurati provenienti dagli scavi effettuati dalla stessa nel territorio empolese.
Architetture religiose
Chiese
- Collegiata di Sant'Andrea:Una plebe di S. Andrea doveva essere già eretta nel secolo V e sembra fosse citata in un documento dell'anno 840, ormai perduto. È comunque citata in una bolla del papa Niccolò II del 1059, che attribuì al pievano e al capitolo della Collegiata di Empoli i tributi e le rendite del contado, sottraendolo alla giurisdizione secolare dei conti Guidi e Alberti. Fu ricostruita nell'XI secolo sotto la direzione del Pievano Rolando: e del 1093 è l'iscrizione sull'architrave che ne documenta la costruzione. Più tardi, probabilmente alla metà del XII secolo, la facciata fu decorata in marmo bicromo, in quell'aristocratico stile romanico fiorentino che solo pochi anni prima aveva ispirato la Chiesa di San Miniato al Monte di Firenze, con la quale esistono evidenti somiglianze nella struttura, a cinque archi a tutto sesto, e nella decorazione a tarsie di marmo bianco (di Carrara) e verde (di Prato). Già a quel tempo infatti, Empoli risentiva dell'influenza di Firenze e anzi ne rappresentava l'ultima propaggine ad occidente, in un periodo in cui la potenza di Pisa stava per raggiungere il suo apice. L'originaria struttura romanica della facciata è ben riprodotta negli stemmi del tempo e oggi è riportato nello stemma comunale, ma non è più visibile oggi: infatti tutta la chiesa subì pesanti e discutibili interventi iniziati nel 1735 sotto la direzione dell'architetto Ferdinando Ruggeri. La facciata fu portata alla sua attuale forma quadrata, fu perduta anche l'originaria geometria delle tre navate interne e il tetto fu sostituito e sopraelevato. La Collegiata conserva al suo interno opere d'arte notevoli fra cui si segnala, sull'altar maggiore (1785) di Zanobi del Rosso, il trittico di Lorenzo di Bicci raffigurante la Madonna in trono fra i Santi Martino, Andrea, Agata e Giovanni Battista.
- Chiesa della Madonna del Pozzo: Eretto nel 1621 dall'empolese Andrea Bonistalli detto Il Fracassa, la chiesa è un interessante tempietto a pianta centrale ottagona, con anteposta una sorta di breve aula; un loggiato cinge l'edificio su tre fronti, raccordandosi alla tribuna ottagona terminale. Edificato sopra le ceneri della locanda della Cervia preesistente, l'edificio di culto prende il titolo da un'icona presente al suo interno, che unica, si salvò dalla devastazione dell'incendio.
- Chiesa di San Martino: La chiesa si trova a Pontorme conserva ancora tracce romaniche: all'esterno: l'abside, la facciata coronata da archetti intrecciati e il campaniletto a vela. Ricordata per la prima volta nel 1192, era di patronato dei Frescobaldi.
- Convento e Chiesa di Santo Stefano: Eretta dagli Agostiniani nel 1367, è caratterizzata da un semplice e lungo fianco. Nel secolo XVIII subì radicali ristrutturazioni. Il campanile fu distrutto durante la seconda guerra mondiale e non è stato ricostruito. Adesso le strutture pertinenti all'antico convento sono di proprietà del Comune, che usa le aule adiacenti alla chiesa per eventi civili; la chiesa è invece di proprietà demaniale.
- Chiesa di Santa Maria: La chiesa di Cortenuova è ricordata per la prima volta in documenti risalenti al 1117. L'interno è corredato dall'oratorio della Compagnia dell'Annunciazione, ormai parte integrante della chiesa dopo i restauri del 1972.
- Chiesa di San Michele Arcangelo: La piccola chiesa di Pianezzoli, documentata fin dal 1194, presenta una semplice pianta rettangolare.
- Chiesa di San Michele Arcangelo: Ricordata dal 1192, fu di patronato dei conti di Pontorme, che cedettero i diritti nel 1346 ai Capitani di Orsanmichele. La chiesa presenta tracce evidenti del suo passato nella facciata romanica in laterizio sulla quale sono murati diversi stemmi.
- Convento e Chiesa di Santa Maria a Ripa: Così chiamata per la vicinanza all'Arno[senza fonte], attestata fin dal XII secolo, è preceduta da un portico rinascimentale che mostra al proprio interno brani di affreschi secenteschi.
- Chiesa di San Michele Arcangelo di Empoli Vecchio: Chiesa soppressa già nel XVIII secolo ma un tempo la più importante del primitivo centro curtense di Empoli viene citata per la prima volta in una bolla papale di Celestino III nel 1192.
- Chiesa di San Mamante: Oggi piccolo oratorio presso Empoli Vecchio, la chiesetta fu ricostruita nel 1232.
- Pieve di San Giovanni Evangelista: La pieve di Monterappoli è un interessante esempio di romanico lombardo innestato nella tradizione culturale valdelsana (XII secolo).
- Chiesa di San Lorenzo: Il primo impianto dell'edificio di culto può essere datato tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo grazie a bacini ceramici di provenienza islamica murati nella parete absidale esterna. Dell'originale chiesa romanica rimane solo il lato orientale che da sulla strada e parte di quello settentrionale.
- Chiesa di San Pietro: Chiesa di Marcignana, citata per la prima volta nel 1194, conserva parte della struttura romanica, visibile nell'alzato in pietra nella parte inferiore e in laterizi in quella superiore della facciata, nel lato e nell'abside.
- Chiesa di San Pietro: La chiesa di Riottoli è un interessante monumento di origine romanica, già citata in una bolla papale del 1109.
- Chiesa di San Donato (Val di Botte presso Villanuova):
- Chiesa di Santa Cristina (Pagnana):
- Chiesa di San Leonardo (Cerbaiola):
- Chiesa dei Santi Giuda e Simone (Corniola):
- Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Bastia presso Ponte a Elsa):
- Chiesa di San Pio V (Ponzano):
- Chiesa della Madonna del Rosario (Ponzano):
- Chiesa di San Bartolomeo (Brusciana):
- Chiesa di San Bartolomeo (Martignana):
- Chiesa dell'Immacolata (Pozzale):
- Chiesa di Sant'Andrea a Rufignano (Sant'Andrea - Fontanella):
- Chiesa di San Giusto a Petroio (sulla strada per Monterappoli): L'edificio esisteva già nel 1119. Oggi la chiesa è sconsacrata e l'aula ospita ambienti privati.
- Chiesa dei Santi Michele Arcangelo e Leopoldo (Tinaia):
- Convento e Chiesa di San Giovanni in Pantaneto (Empoli)
- Chiese moderne: Sei chiese sono state costruite nel XX secolo. Sono la chiesa della Madonna del Rosario a Ponzano, la chiesa di San Giovanni Evangelista (detta anche Madonnina del Grappa), la chiesa dello Spirito Santo a Serravalle, la chiesa di Cristo Re a Ponte a Elsa(2000), la chiesa del Sacro Cuore a Sant'Andrea - Fontanella e la chiesa di San Jacopo ad Avane (ricostruita).
Oratori
- Oratorio di San Frediano (San Frediano):
- Oratorio di San Ranieri (Pozzale):
- Oratorio di Pietro d'Alcantara (Ponte a Elsa - Osteria Bianca):
- Oratorio di San Pietro in Castro (Monterappoli):
- Oratorio Giovanni Paolo II (Cortenuova)
Architetture civili
Palazzi
- Palazzo Ghibellino: Si tratta dell'antico palazzo dei Conti Guidi, feudatari della zona empolese, e fu costruito probabilmente nell'XI secolo. È diventato celebre come sede del parlamento ghibellino del 1260, nel quale si riunirono, dopo la vittoria nella battaglia di Montaperti, gli esponenti ghibellini e i nemici della guelfa Firenze: Re Manfredi di Svevia, la Repubblica di Siena, gli esuli fiorentini capeggiati da Farinata degli Uberti, e anche aretini e pisani che non avevano partecipato alla battaglia. In quell'occasione, Farinata degli Uberti riuscì a convincere i ghibellini a non distruggere Firenze. L'evento fu anche ricordato da Dante, nella Divina Commedia, Canto X dell'Inferno:
«Ma fui io sol colà, dove sofferto fu per ciascun di tòrre via Fiorenza colui che la difese a viso aperto.»
(Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inferno, Canto X)
Nel XVI secolo, il palazzo Ghibellino fu acquistato dalla famiglia Del Papa e ristrutturato; pochissimo rimase dell'originaria struttura. Oggi, ritornato ad uso pubblico, è sede di mostre e associazioni.
- Palazzo Pretorio o del Podestà: Si tratta dell'antico palazzo del Comune. Fra il 14 ottobre 1529 e il 25 aprile 1530 il commissario fiorentino Francesco Ferrucci vi tenne il proprio quartier generale contro le truppe imperiali spagnole alleate di papa Clemente VII (vedi sopra, Storia). Il Palazzo Pretorio è oggi utilizzato per usi collettivi e ospita un auditorium dedicato a Ferruccio Busoni.
- Palazzo Scarlini
- Palazzo Comunale già Monte Pio
- Palazzo Soderini
- Palazzo Ricci
- Palazzo Vannucci
- Casatorre degli Alessandri
- Palazzo Zeffi
- Palazzo Marchetti
- Palazzo del Comune di Monterappoli
- Palazzo Orlandini
Teatri
- Cinema Teatro Excelsior
- Teatro Shalom
- Sala Duemila
- Sala Il Momento
- Cinema La Perla
Ponti
Ponte antistante allo stadio Castellani
Empoli conta due ponti che attraversano l'Arno collegandolo rispettivamente alla parte est e ovest di Sovigliana (una frazione di Vinci) e sono il ponte di Viale Europa (ponte Piero Calamandrei) e il ponte di viale Togliatti (ponte Alcide De Gasperi). Un terzo grande viadotto si trova a circa 5 km in linea d'aria a valle rispetto al centro abitato di Empoli e collega la frazione di Marcignana con il territorio del comune di Cerreto Guidi.
Per il ponte di viale Togliatti sono stati ultimati i lavori di riqualificazione i quali hanno comportato la demolizione e sostituzione del vecchio viadotto con uno nuovo a doppia carreggiata separata e con marciapiede e pista ciclabile ai lati integrata nel sistema di piste ciclabili lungo l'Arno e il paese di Sovigliana.
Un altro ponte (completato nel 2008) presente ad Empoli si trova sul torrente Orme, ed è un ponte strallato pedonale e ciclabile che collega la strada statale 67 Tosco Romagnola al piazzale antistante (il giovedì sede del mercato cittadino) lo stadio Carlo Castellani.
Ancora sul torrente Orme esistono, in area cittadina, altri cinque ponti. Partendo dalla foce abbiamo un ponte ciclo-pedonale di via di Barzino, il ponte di via Bisarnella, il ponte di via Francesco Berni, il ponte della strada statale 67 Tosco Romagnola detto anche "ponte di Pontorme" e il ponte di via Luigi Maria Cherubini. Una considerazione più puntuale merita il ponte presso Pontorme in quanto qui sorgeva l'antico attraversamento di epoca romana sulla via consolare Quinctia (II secolo a.C.). Alcune antiche immagini, come nell'affresco dell'assedio di Empoli del 1530 dipinto da Giovanni Stradano incrociate con fonti le scritte ci consegnano l'immagine di un viadotto in mattoni fornito di arco trionfale probabilmente foderato di lastre di marmo. Il rivestimento sembra essere stato riutilizzato per la facciata della Collegiata di Sant'Andrea in Empoli.
Uscendo da Empoli risalendo il torrente si trovano il ponte di via di Ponzano per San Donato nel quartiere di Ponzano, il ponte di via di Sottopoggio per San Donato nella frazione di Pozzale, il ponte di via dei Cappuccini e l'antico ponte della Farfalla nella frazione di Casenuove.
Altro attraversamento pedonale è il cinquecentesco ponte sul torrente Piovola in località Villanuova - San Donato Val di Botte.
Ville
- Villa Bardelli-Capoquadri
- Villa Bruschetti
- Villa Cantini
- Villa Castellani
- Villa Comparini
- Villa Del Vivo
- Villa Gatteschi
- Villa del Cotone
- Villa Il Poggiale
- Villa Il Terraio
- Villa "Le Rose"
- Villa Loro
- Villa Orlandini della Bastia
- Villa di Poggimele
- Villa Riccardi del Terrafino
- Villa Ricci
- Villa Salvagnoli-Marchetti
Architetture militari
Torre dei Righi (XIV secolo).
Porta Pisana o di Sant'Andrea (XV secolo) come appare oggi.
Porta Pisana XV-XVI secolo dopo le distruzioni belliche.
Mura, porte e torri della città
- Torre dei Righi, via Paladini (XIV secolo)
- Torre dei Frati, via Cavour (XIV secolo)
- Porta Pisana o di Sant'Andrea, p.zza Garibaldi (XVI secolo)
- Torrione rotondo di Santa Brigida, via delle antiche mura (XVI secolo)
- Torrione rotondo di Tramontana, via Salvagnoli (XVI secolo)
- Torrione rotondo di Ponente, via Chimenti (XVI secolo)
- Torrione rotondo del Toro, via Roma (XVI secolo)
- Fortezza Medicea, via Roma-via G. da Empoli-via Ridolfi (XVI secolo)
- Bastione poligonale d'angolo N-W (XVI secolo d.C.)
- Bastione poligonale d'angolo S-W conservato solo in parte (XVI secolo)
- Mura del XVI secolo in Largo della Resistenza, via Cavour, Piazza 24 luglio, via delle Murina
Le mura
La cinta muraria che circonda la città è stata costruita in periodi storici diversi.
Una prima muraglia fu costruita nel 1119-1120 dai Conti fondatori grazie alla manodopera dei cittadini. Questa era una fortificazione di edifici, chiamata "castellare"[21], molto robusta e circondata da un fossato; i lavori per il fossato rimasero però incompiuti.
La seconda fu edificata a metà nel 1256 e riguardò l'allargamento del perimetro, che prese la forma di un quadrato. Questa costruzione è stata scoperta grazie agli scavi di Walter Mauri e Marco Frati.
Agli inizi del Trecento vennero fatti alcuni miglioramenti. L'alluvione dell'Arno del 4 novembre 1333 danneggiò le mura empolesi che vennero ricostruite dal 1336 al 1345. Le nuove mura avevano la forma di un rettangolo, circondate da torrette e aperte tramite sei porte. Due di queste ultime furono chiuse tra il 1466 e il 1507; in questo periodo si occupò delle mura anche Giuliano da Sangallo.
Gli ultimi ritocchi di fortificazione furono apportati nel 1553, in seguito alla guerra di Siena. La struttura delle mura rimase poi invariata fino al Settecento, quando venne proposta la loro demolizione. Le mura, tuttavia, vennero risparmiate ed integrate all'architettura urbanistica presente ancora oggi.
Piazze storiche
Piazza Farinata degli Uberti
Fontana delle Naiadi (1827)
- Piazza Farinata degli Uberti: La storica piazza centrale della città, oggi popolarmente chiamata anche "piazza dei Leoni" per i quattro leoni che caratterizzano la fontana al centro della piazza, di Luigi Pampaloni (1827).
- Piazza della Vittoria: Una delle più grandi piazze cittadine, facente parte del centro storico e interessata da un'opera di riqualificazione negli ultimi anni assieme al Giro e alla Piazza Farinata, da parte degli architetti Italo Rota, Alessandro Baldassari, Susanna Viviani e Paolo Cinacchi, in esito del concorso di progettazione indetto nel 1997. Vi si affacciano oltre a numerose esercizi commerciali, come la Chiesa della Madonna del Pozzo e la Casa natale di Ferruccio Busoni.
Aree naturali
Parco di Serravalle
Parco della Rimembranza
Campagna empolese
Empoli conta vari parchi pubblici e piccole aree verdi. Il più grande è il parco di Serravalle, che ha un'estensione di circa 1.8 Km²: situato nella zona sportiva nella zona nord-est della città, fra Cortenuova e il fiume Arno, ha al suo interno un lago e un boschetto in cui vivono varie specie di animali. In questo parco si tiene due volte l'anno il luna park con i fuochi d'artificio e si svolgono inoltre altre manifestazioni, quali il BEAT Festival•Empoli, che propone un mix di contenuti diversi: musica, gastronomia, sport e altro. Il parco è collegato all'ospedale San Giuseppe attraverso la pista ciclabile che, partendo proprio da quest'area naturale costeggia l'Arno e va a confluire nella zona del polo ospedaliero.
Le altre principali aree verdi all'interno della città sono:
- Parco della Rimembranza: situato in via Bruno Buozzi proprio accanto alla ferrovia e alla stazione ferroviaria di Empoli.
- Parco di Ponzano: situato nell'omonimo quartiere nella zona sud della cittadina, anche questo costeggiato da un lato dalla ferrovia.
- Giardini di Piazza Matteotti
- Giardini di Carraia
- Giardini di piazza Toscanini
- Parco Mariambini
- Parco delle Montagnole
Altri giardini pubblici hanno un'estensione trascurabile.